Ancora poco tempo e le operazioni di jailbreak dell’iPhone potrebbero di nuovo essere considerate illegali. Nessuna ritorsione contro il recente sblocco in modalità untethered (ovvero senza bisogno di collegarlo a un computer) dell’ultima versione del melafonino. Accade semplicemente che le disposizioni del governo statunitense sulla legalità della procedura stanno per scadere. E senza un rinnovo, i possessori di iPhone “violato” potrebbero essere perseguibili per violazione delle norme sul diritto d’autore. Stando infatti alla deroga al Digital Millennium Copyright Act, messa nero su bianco nel mese di luglio del 2010, il jailbreak è legale purché non leda il copyright.
Uno dei punti di riferimento per i possessori di iPhone su cui è stato eseguito il jailbreak è Cydia. Si tratta di un market virtuale in cui sono presenti software alternativi non certificati dalla società di Cupertino e perciò non presenti nell’App Store. L’interfaccia è composta da 5 sezioni: Home, Sections, Changes, Manage e Search. Solo pochi giorni fa il Chronic-Dev Team è riuscito a eseguire il jailbreak in modalità untethered per i sistemi operativi iOS 5.0.1 (9A405) per iPad 2 e iOS 5.0 (9A334), 5.0.1 (9A405), iOS 5.0.1 (9A406) per iPhone 4S. Nei soli primi 3 giorni dal rilascio del tool Absinthe, oltre un milione di utenti ha effettuato il download.
Il nuovo jailbreak consente di utilizzare il daemon dell’OpenSSH per trasferire file al computer via Wi-Fi e USB; registrare video attraverso l’applicazione Cycorder; sbloccare il Bluetooth grazie alla app Bluetooth; scaricare file torrent, filmati, audio e archivi da Safari; visualizzare video in Flash grazie al plugin iMobileCinema; personalizzare la grafica con l’applicazione Winterboard; utilizzare widget; eseguire app in background grazie a Backgrounder.
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